In occasione delle ultime ore sotto regime anticiclonico e approfittando delle caratteristiche della massa d’aria che a breve abbandonerà la nostra regione, stamattina abbiamo improvvisato un’uscita con il MeteoTracker.

Il MeteoTracker è un dispositivo di piccole dimensioni che registra accuratamente la temperatura dell’aria, l’umidità, la pressione e altri parametri. A differenza di qualsiasi altro strumento che in queste condizioni potrebbe sovrastimare o sottostimare come il termo auto o qualsiasi altro sensore, il MeteoTracker è stato progettato per registrare valori quanto più veritieri in condizioni di moto tramite il proprio mezzo di trasporto, registrando tutti i punti ed inviandoli online sulla piattaforma dedicata. A questo punto la piattaforma consente di “costruire” a piacimento i propri grafici sfruttando le possibilità di far spiccare le caratteristiche peculiari di una località.

L’uscita aveva come obiettivo la raccolta di dati che evidenziassero le differenze microclimatiche da ambiente ad ambiente, causate sia dall’interazione tra condizioni meteorologiche e orografia (corsi d’acqua, valli, costoni e rilievi), sia dalla presenza di elementi antropici durante il tragitto (strade, ponti, aree urbane).

Durante il tragitto le condizioni meteorologiche prevalenti sono state quelle del riscaldamento indotto dalla ventilazione di caduta lungo i pendii della Presila Grande e dell’inversione termica in corrispondenza di avvallamenti e rientri dai costoni esposti.

Partendo con la misurazione dal fondovalle del Crati abbiamo subito trovato temperature piuttosto alte per gli standard dell’area di Luzzi Cavoni, rispetto a ciò che riesce ad avere in condizioni di libera inversione termica.

Tale condizione è stata influenzata negativamente dall’invadenza dei refoli di vento di caduta fin sul fondovalle, come evidenziato dall’aumento di 4.2°C appena superato il ponte sul Crati in 1300 m, come visibile nel punto 1.

Salendo di quota, la massima raggiunta durante la scalata è stata di +31.8°C a 390 m, subito dopo il comune di Luzzi.

La differenza di temperatura tra i vari punti era percepibile anche a pelle e non solo tramite strumento, in particolare tra i punti in cui la ventilazione aumentava e quelli con maggiore calma.

Nel secondo grafico che vedete in basso alcuni tratti tendono in modo “anomalo” al ribasso: corrispondono ai punti in cui vi sono dei corsi d’acqua a carattere torrentizio tra i costoni e sono indicativi della presenza di brezza inversionale. E’ da tenere in considerazione che le misurazioni, essendo state fatte in movimento, non abbiano avuto il tempo necessario per avere dei valori più bassi. Le altre zone invece risentivano delle fisiologiche correnti secche di caduta.

In maniera più o meno definita, la temperatura è cominciata a scendere dai 500 m, ma solo in forma graduale.

Viceversa, in zona Castellara si sono abbassati molto, via via che l’influenza della ventilazione di caduta si riducesse fino a sparire.

Terminata la salita, otteniamo graficamente questo risultato: sebbene non si possa definire come andamento della colonna d’aria in quanto frutto di una serie di punti al suolo, si può ben apprezzare la descrizione di una curva termica coerente con le condizioni sopra descritte, notando i punti che “escono” dalla curva e quelli in cui l’andamento è condizionato dalla presenza localizzatissima brezza inversionale (vedasi 3 grafico).

Altri punti in cui è stato possibile registrare un importante calo sono:

-2.2°C in 100 m nel curvone prima della salita (punto 2)

-1.7°C nel centro del paese in prossimità del campetto. (punto 3)

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