👋🏻Un caro saluto a tutti per un post un po’ speciale, in quanto abbiamo assistito in maniera insolita e sorprendente agli effetti visivi di una tempesta geomagnetica in atto da alcune ore.

🌌Solitamente gli eventi aurorali come le aurore polari, gli archi aurorali rossi stabili (SAR) e i nastri di plasma caldo (STEVE) riguardano spesso le alte latitudini, talvolta anche le medie latitudini. In questo caso varie forti eruzioni di massa coronale dal Sole hanno dato luogo ad una tempesta solare in grado di perturbare il campo magnetico con un evento di classe G4 (raggiunto in seguito il massimo di G5).

🔸Un K-Index (indice di disturbo magnetico alle alte latitudini) superiore ad 8 (su 9) e un DST con picchi molto negativi alle medie latitudini ci hanno suggerito con un certo anticipo che gli eventi aurorali sarebbero stati visibili fino a basse latitudini e così è stato.

🟢Fino alle regioni del Centro Italia il bagliore dominante rosso è stato accompagnato da timide ondeggiature fucsia e verdi verso l’orizzonte, il che fa pensare ad un’aurora boreale vera e propria.

🟣Sulle regioni meridionali, tra cui la Calabria, il cielo si è tinto di un rosso-violaceo sì accesso, ma monocromatico, segno che probabilmente ad accompagnare le aurore, visibili da latitudini un po’ più alte, ci siano stati dei SAR, osservabili anche a latitudini più basse.

𝐂𝐡𝐞 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜’𝐞’ 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐟𝐞𝐧𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢?

🟢Le aurore sono causate da particelle di vento solare che si intrufolano in corrispondenza dell’indebolimento del campo magnetico (presso i Poli esso presenta due rientri): entrando in contatto con la ionosfera ne eccita gli atomi dei gas presenti all’interno come l’ossigeno atomico alle quote più alte, l’ossigeno molecolare e l’azoto molecolare a quote più basse. Diseccitandosi gli ioni emettono luce a varie lunghezze d’onda, che va dal blu della bassa ionosfera al verde e rosso dei piani medio-alti: si tratta delle tinte che vediamo nelle aurore, che prenodono forma solitamente ad una quota tra gli 80 e i 300 km

🟣I SAR invece sono creati dall’interazione delle particelle di vento solare con il campo magnetico delle fasce di Van Allen, cinture di radiazioni che avvolgono esternamente la Terra e che sono percorse dallo scorrimento di particelle cariche negativamente. Tali elettroni, caricati dalle particelle solari, tenderanno a scaricare energia nell’alta atmosfera, ionizzando l’ossigeno atomico e producendo così una luce rossastra monocromatica e che tende ad estendersi a mo’ di arco. I SAR tendono a verificarsi a quote superiori a quelle di un’aurora polare, tra i 200 e i 600 km.

📸Entrambi i fenomeni posso presentarsi contemporaneamente, come avvenuto su gran parte d’Italia, mentre in Calabria ci siamo limitati probabilmente all’osservazione di un SAR, evento comunque raro per via della latitudine.

😍Vivere questi attimi speciali è stato magico un po’ per tutti, così abbiamo deciso di lasciarvi alcuni scatti mozzafiato

-da Luzzi (CS) con un nostro contributo fotografico, -da Coccorino (VV) con contributo di Simone Quaranta.

-la webcam all-sky del Liceo Scientifico di Cariati (CS).

👉🏻È da precisare che la vividezza di tali colori dipende molto dalla durata dello scatto e dall’esposizione: gli scatti fotografici in questi casi immortalano meglio l’evento rispetto all’occhio umano che lo vede in maniera più tenue.

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