NEVAIO DEL POLLINO 2025

23/02/2025
Il primo scatto fotografico che ritrae il nevaio del Pollino del 2025, effettuata nella giornata del 23 febbraio, mostra la base di partenza del nevaio, che ha dovuto affrontare in questo ultimo mese di inverno una situazione poco felice sia sul profilo delle precipitazioni che su quello termico.
Sebbene al suolo, ed in particolare sul fondo del punto di accumulo, sia presente qualche metro di spessore del manto nevoso, il riempimento dello stesso punto di accumulo non è eccessivo: questo ce lo suggerisce lo spuntone di roccia, usato spesso come riferimento, che riaffiora dalla neve.
Foto di Antonio di Paola

06/04/2025
Cominciamo con il dire che la situazione è decisamente migliore delle aspettative, con un manto nevoso che risulta uniforme e compatto. In particolare si nota come la nostra roccia “target”, la cui base è indicativamente sui 12 metri dal punto più in basso della conca, è per 3/4 quarti sommersa.
Non ci è dato sapere con precisione se questo sia un accumulo idoneo o meno per il periodo in quanto non abbiamo sufficienti informazioni storiche. Solo dall’anno scorso abbiamo cominciato a sensibilizzare la nostra community e non solo, a scattare foto sempre da questa stessa prospettiva.
Foto di Antonio di Paola

19/04/2025
Un dettaglio da non sottovalutare è la comparsa del colore ocra in gran parte del nevaio fatta eccezione per il punto di massimo accumulo nivale (vedasi prima e terza foto).
Questo ci fa pensare che il pulviscolo sahariano depositatosi al suolo provenga probabilmente dal richiamo di correnti meridionali di metà marzo, quando i modelli stimavano un apporto di 50 µg/m³ di PM10, e non da un evento recente di aprile, durante il quale non si sono registrati significativi apporti di pulviscolo in quota.
Infatti, la polvere depositata è stata successivamente ricoperta da neve fresca seguita da temperature che a 2000 metri hanno toccato i -10°C il 19 marzo .
Foto di Antonio di Paola

27/04/2025
Si cominciano quindi a delineare le prime aspettative sulla durata stagionale del nevaio.
Non c’è dubbio che le condizioni siano migliori rispetto allo scorso anno, ma siamo ancora molto lontani dagli anni migliori.
Fusione che comunque continua imperterrita in soli 8 giorni a causa del pulviscolo depositatosi nell’evento di Marzo 2025
Foto di Angelo Azzinnari

25/05/2025
Vedasi paragrafo seguente.
Foto di Daniela Cuda

01/06/2025
Nonostante si trovi ormai in condizioni critiche, prossime alla completa fusione, è giusto sottolineare che il processo di fusione durante il mese di maggio non è stato affatto eccezionale, ma piuttosto coerente con le aspettative stagionali.
Un segnale interessante: fino a lunedì precedente, il nevaio non era l’unico luogo dove si poteva trovare neve al suolo, come invece accade solitamente in questa fase avanzata.
Una leggera traccia di neve era presente anche nella consueta zona più elevata della dolina, a nord rispetto il punto di raccolta, al confine tra Calabria e Basilicata.
In sintesi, più che la quantità di neve fusa, conta la scarsa neve caduta durante l’inverno: un inverno avaro, che ha condizionato la durata del nevaio.
Foto di Chrystyan Filice


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