☀️Questa mattina vi aggiorniamo sullo stato del Nevaio del Pollino, rubrica ormai consolidata della nostra pagina che cerca di ripercorrere l’andamento del nevaio. Avremmo voluto aggiornarvi già ad inizio settimana ma ci tenevamo, come al solito, a darvi quanti più dettagli possibili che serviranno sicuramente nei prossimi anni per eventuali confronti.

📸Questa volta è Chrystyan Filice a regalarci questi bellissimi scatti e testimonianze per poter redigere questo articolo, che ringraziamo vivamente!

🧐𝑰𝒏 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒂 𝒊𝒍 𝒏𝒆𝒗𝒂𝒊𝒐?

Rispetto alla nostra ultima analisi pubblicata il 16 Aprile la situazione risulta piuttosto cambiata. Vi raccontavamo di un nevaio ormai spento, con un volume esiguo paragonabile a quello che si troverebbe normalmente tra fine primavera ed inizio estate.

Gli ultimi eventi meteorologici sono stati invece una vera e propria manna dal cielo, invertendone la tendenza alla riduzione. D’altronde lo dicevamo che con ogni probabilità il nevaio avrebbe quantomeno rallentato la fusione, viste le previsioni e così è stato!

Ci risulta impossibile stimare l’altezza del manto nevoso nel punto più fondo, tuttavia si può notare nella foto 3 come l’intero bastone da trekking sia per la quasi totalità immerso nella neve: circa 90 cm nel punto specifico sul bordo del nevaio, il che potrebbe farci ipotizzare che comunque vi sia ancora qualche metro di neve all’interno della conca.

Altra foto emblematica è la quarta: vi ricordate due settimane fa quando segnalavamo un nevaio sporco e ricco di pulviscolo sahariano? Ebbene, sembra essere stato quasi del tutto coperto, fatta eccezione per la base del crinale, la cui neve “nuova” più soffice è probabile che sia scivolata verso il basso, scoprendo quelle vecchie chiazze rossastre. Tutto ciò ci regala comunque uno spettacolo a cielo aperto e ci permette di valutare anche da queste piccole cose gli eventi meteorologici vissuti.

😌𝑪𝒐𝒔𝒂 𝒉𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒎𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒓𝒂𝒍𝒍𝒆𝒏𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐?

Dal 15 al 21 aprile si sono registrati accumuli pluviometrici importanti, localmente superiori ai 100 mm sul Pollino occidentale ed ha fatto la sua ricomparsa la neve, addirittura sino ai 1000 m di quota.

E’ bene ribadire che anche se fossero caduti diverse decine di cm parliamo pur sempre di Aprile, mese in cui la radiazione solare aumenta sempre più, il suolo lentamente si scalda, e l’esposizione del versante calabrese non aiuta.

Altra instabilità atmosferica si è avuta tra 25 e 26 aprile, lasciando solo qualche blanda nevicata a partire dai 1600 m.

Un periodo di due settimane tutto sommato instabile e senza eccessi termici.

😰𝑶𝒓𝒂 𝒍𝒂 𝒇𝒂𝒕𝒊𝒅𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒐𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂: 𝑪𝒐𝒔𝒂 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒂𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒂𝒓𝒄𝒊 𝒊𝒏 𝒇𝒖𝒕𝒖𝒓𝒐?

Stando ai principali centri di calcolo, Maggio potrebbe continuare sulla falsa riga di fine aprile con alternanza di parentesi più fresche della media del periodo alternate a veloci rimonte miti. I vari scenari propendono maggiormente per un periodo instabile verso fine prima decade. Ciò porterebbe il 2024 a non figurare tra gli anni peggiori del nevaio da 15 anni a questa parte, che invece furono il 2016 e 2017 (anni in cui sappiamo che non arrivò a giugno, o comunque non superò i primi giorni).

Certamente si auspica sempre il meglio per il nostro nevaio!

🔜Con questo felice aggiornamento, sperando che l’articolo sia stato di vostro gradimento, vi auguriamo una buona giornata!

Al prossimo post!

1) Nevaio del Pollino immortalato il 28 Aprile: in viola l’area stimata giorno 14 Aprile;

2) Confronto tra giorno 14 e 28 aprile;

3) Bastone da trekking immerso sul bordo del nevaio;

4 e 5) Chiazze rossastre dovute al pulviscolo Sahariano;

6) Serra Dolcedorme vista dal Monte Pollino ❤

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